Il grande storico romano Caio Cornelio Tacito, che visse nel primo secolo dell'Era Cristiana, nan-a che anche a Padova si eseguivano i solenni giuochi che si chiamavano Isclastici. Questi giuochi uniti a grandiose cerimonie religiose si celebravano ogni trent'anni, e si dice che in una di queste occasioni si partì da Roma per venire a Padova sua patria il celebre Trasea Petus il quale vi cantò travestito da attore tragico. Il nostro storico Pignoria dice che erano spettacoli dei più magnifici e dei più costosi che i popoli antichi abbiano conosciuto. Erano dedicati agli Dei e perciò detti anche sacri, e siccome richiedevano grande spazio venivano eseguiti su qualche pianura ben preparata all'uopo ed esterna alla città. Duravano trenta giorni, durante i quali si eseguivano corse delle famose bighe, sfide di lotta, gare di canto e suono ed anche di poesia, il tutto intramezzato da processioni e cerimonie pagane fastosissime. Accorrevano in Padova gran folle anche dai luoghi più lontani, e la città faceva coniare delle medaglie a bella posta per perpetuare la memoria di quelle celebrazioni, che ripetiamo, si facevano ogni trent'anni. Il vincitore di ciascuna gara veniva fatto salire su di un carro trionfale tirato da sei cavalli bianchi, e colle maggiori cerimonie veniva di iI tradotto in città non per la porta, ma per una breccia appositamente praticata nelle mura, poiché la grandezza del carro trionfale non avrebbe permesso il passaggio nelle porte che erano assai strette e basse in quei tempi. A Roma e nelle varie colonie romane non si poteva fare quell'ingresso trionfale e quindi non si facevano neanche quelle feste trentennali perché si reputava come un sacrilegio il rompere la mura che le circondavano. A Padova invece, che era colonia soltanto di nome, ma che di fatto si governava da sé, si poteva praticare una breccia nelle sue mura senza timore di sacrilegio. Tali feste poi, che costavano somme immense non potevansi fare che dalle città più ricche ed opulenti, e tale era Padova nel primo secolo dell'Era Cristiana. Tra le meraviglie di quelle feste vi erano le rappresentazioni sceniche con migliaia di attori, che rievocavano le antiche avventure degli Eroi e l'origine dei Veneti, le gesta di Antenore con musiche
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